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2021.10.03 Visita guidata alla scoperta di “San Geminiano vescovo e protettore”

DOMENICA 3 OTTOBRE 2021 dalle ore 16.00 alle ore 17.30
L’evento si svolgerà nel pieno rispetto delle vigenti normative anti-covid. La passeggiata guidata (massimo 18 partecipanti, costo 5,00 euro cadauno) va prenotata entro giovedì 30 settembre, inviando una mail a info@paolacampolongo.it indicando: nome, cognome, codice fiscale, numero di cellulare. Alla mail va allegata scansione del green pass. In caso di maltempo, l’evento sarà annullato.

Informazioni: Paola Campolongo tel. 348 8142002

San Geminiano vescovo e protettore

E’ finalmente pubblicato per Terra e Identità il frutto di anni di lavoro: San Geminiano, vescovo e protettore. Una monografia storica e spirituale sul Santo Patrono di Modena, Guiglia, Massa Finalese, Pontremoli, San Gimignano, Pieve d’Olmi e Viel,ur-sur-agout. In appendice sono pubblicate le tre vite medievali con traduzione a fronte.

Per informazioni contattare Associazione culturale Terra e Identità
via Prampolini 69 – 41124, Modena
Tel. 389 8348934 – E-mail info@terraeidentita.it

Il Romanzo e il fascino del #Medioevo

Insieme agli amici di PopHistory ho partecipato al Convegno “Orizzonti della #Didattica della Storia”!

La narrativa può aiutare a capire meglio il Medioevo e la Storia in generale. Per un Public Historian che deve studiare le più efficaci tecniche di narrazione della Storia, questa domanda è fondamentale. Per questo ho proposto un contributo sul tema al Convegno Orizzonti della didattica della Storia, organizzato dal Centro Internazionale di Didattica della Storia e del Patrimonio (DiPaSt) dell’Alma Mater di Bologna, il 6 e 7 novembre scorso. Il mio testo “Medium Aevum in fabula” ha posto questa e altre domande, confrontando l’apporto che il #RomanzoStorico e il #Fantasy hanno dato e possono dare alla narrazione del medioevo.

Dove leggerlo? Sul numero di luglio della rivista Didattica della Storia – Journal of Research and Didactics of History., naturalmente!

https://dsrivista.unibo.it/article/view/10870

Da Imbolc alla Candelora

Il Circolo degli Artisti, in collaborazione con l’Associazione I Semi Neri e l’Associazione POP History presenta domenica 2 febbraio 2020 “Da Imbolc alla Candelora“, da un’idea di Daniela Ori.

Da sempre in ogni cultura è il ritmo delle stagioni a dettare riti e tradizioni. Le feste e le celebrazioni, in ogni epoca, seguono i vari periodi della natura, che restano ancora oggi nella nostra memoria a ricordarci come gli uomini e le donne di ogni tempo mantengono legami antichi e ricordi legati alla Natura.

La festa di Imbolc, nella tradizione celtica, segnava il passaggio tra l’inverno e la primavera, ovvero tra il momento di massimo buio e freddo e quello di risveglio della luce.

Nel mondo romano, la Dea Februa (Giunone) veniva celebrata alle Calende di febbraio. Nel calendario romano i mesi seguivano il ciclo della luna, per cui il primo giorno di ogni mese corrispondeva al novilunio (luna nuova) ed era chiamato “calende”, da cui deriva il nome “calendario”. 

Candelora è il nome con cui la Chiesa Cattolica il 2 febbraio ricorda e festeggia la Presentazione di Gesù al Tempio di Gerusalemme. Nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”, come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone, al momento della presentazione al Tempio, secondo quanto previsto dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.