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QUESTA È PUBLIC HISTORY? I MEME E LA STORIA

Sul numero 12 marzo 2019 di Novecento.org un articolo in cui, insieme a  e Matteo Di Legge ci interroghiamo sull’utilizzo dei meme nel racconto della storia.

ABSTRACT

Come è noto, Internet è popolato da una gran numero di fenomeni. Alcuni di loro appartengono alle sottoculture, altri (magari nati proprio tra queste sottoculture) diventano mainstream, diffondendosi da una comunità online a un’altra e acquisendo nuovi significati e funzioni. Da questo punto di vista, i meme ne rappresentano uno degli esempi più visibili e rilevanti, sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo. Si tratta di un prodotto culturale complesso, generato dall’unione fra più unità semantiche, tipicamente una o più immagini accompagnate da didascalia. L’approdo sui social network ha fatto sì che i meme abbracciassero una serie assai vasta di tematiche, tra cui anche la storia: come negli altri casi, l’accostamento di immagini o scritte appartenenti alla cultura “pop” a contenuti storici provoca nella maggior parte dei casi la risata. Alcuni di questi riescono addirittura a riassumere – seppur in maniera semplificata – questioni storiche anche molto complesse. L’articolo riflette se ciò sia sufficiente a determinare se i meme siano o meno strumenti utili per parlare di storia con un pubblico che ha dimestichezza coi linguaggi del web.

Leggi l’articolo: http://www.novecento.org/uso-pubblico-della-storia/questa-e-public-history-i-meme-e-la-storia-3609/

Book of abstracts della Seconda conferenza AIPH di Pisa (2018)

Ci sono anche io, con i miei “soci” di POP HISTORY, tra gli abstract della Seconda conferenza italiana di PH di Pisa (2018) appena pubblicati in un volume in formato elettronico.

Qui la versione epub del Book of abstracts (in italiano).

A breve saranno rese disponibile la versione in pdf in italiano e le versioni epub e pdf in inglese.

Il formato .epub è uno standard libero e aperto; per leggerlo sul proprio personal computer o su altri dispositivi è possibile utilizzare diversi programmi dedicati, molti dei quali gratuiti. Segnaliamo in particolare Adobe Digital Editions per Windows e per Mac, Calibre per Windows, Mac e Linux.

Il programma Calibre è scaricabile all’indirizzo https://calibre-ebook.com/download.

In particolare, alle pagine 299-355 dell’ePub trovate l’abstract del panel di POP HISTORY, “La Storia al tempo dei meme. Una sfida per la Public History tra potenzialità divulgative e rischi di semplificazione”, coordinata da Francesco Mantovani e che, oltre a me, contava Iara Meloni, Matteo di Legge e Igor Pizzirusso.

A pagina 904, invece, c’è il link alla mia intervista, sullo stesso argomento, rilasciata a Leonardo Campus per RAI STORIA.

Il volume va citato in questo modo: AIPH 2018 – Book of Abstract. Metti la storia al lavoro! Seconda conferenza italiana di Public History (Pisa – 11-15 giugno 2018), a cura di Enrica Salvatori e Chiara Privitera, AIPH-Laboratorio di Cultura Digitale 2019, ISBN 9788894410891

Metti la storia al lavoro – la conferenza 2018 dell’AIPH

Dopo la bellissima esperienza di Ravenna 2017 sono tornato sul luogo del delitto, cioè ho partecipato nuovamente con gli amici di POPHISTORY  alla II conferenza dell’AIPH – Associazione Italiana di Public History che, quest’anno si intitolava “Metti la storia al lavoro” e si è tenuta a Pisa dall’11 al 15 giugno.

Ho potuto rimanere poco, da martedì 12 pomeriggio a mercoledì 13 ma nonostante la toccata e fuga è stata una bellissima esperienza.

Bellissima la prolusione di Andrea Giardina nella magica cornice della sala Azzurra della Scuola Normale.

Il panel (AIPH33) a cui ho partecipato è stato all’alba (le 8,30…) di mercoledì 13 giugno e si intitolava La Storia al tempo dei meme. Una sfida per la Public History tra potenzialità divulgative e rischi di semplificazione. 

A partire dal coordinamento di Francesco Mantovani, il nostro panel era tutto targato PopHistory, in collaborazione con l’Istituto Ferruccio Parri. Il mio intervento si intitolava:  É possibile raccontare Roma e il Medioevo attraverso i meme? Potenzialità e problematiche. Gli altri interventi sono stati di Matteo Di LeggeBattlefields of meme – La storia militare tra meme e rap battle, Igor Pizzirusso, Meme Frego? La semplificazione – non sempre ironica – dei grandi totalitarismi del Novecento, Iara Meloni, La Prima Repubblica non si scorda mai. Dal “socialismo gaudente” allo scandalo di Tangentopoli attraverso i meme. 

Considerando l’orario, il pubblico è stato numeroso e partecipativo. Una bella soddisfazione.

Verso le 15,00 è stata poi la volta di uno Speednetworking sul tema giornalismo storico. Esperienza nuova, si tratta di una conversazione face to face con un partecipante al convegno che si è iscritto precedentemente. Io ho avuto quattro iscrizioni. E’ stato molto affascinante confrontarsi con quattro diverse sensibilità e percorsi sul tema del giornalismo e della narrativa storica.

Insomma. Una bellissima esperienza.

Gabriele.

Giocare la Storia: potenzialità e criticità. Twilight Strugle e il problema del What If?

E’ uscito il 20 dicembre 2017, su Novecento.org il mio articolo dal titolo “Giocare la Storia: potenzialità e criticità. Twilight Strugle e il problema del What If?” in cui analizzo le potenzialità del gioco come strumento di Public History, partendo dalla riflessione fatta alla conferenza AIPH di Ravenna del 2017, nell’ambito del panel “La storia in gioco”, realizzato dall’Associazione PopHistory