1310 – 1523: Cavalieri di Rodi

Rodi
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I Cavalieri di San Giovanni (noti come Ospedalieri e ora come Cavalieri di Malta) vennero fondati nel 1113 a Gerusalemme, prima come ordine benedettino ospedaliero e poi come ordine religioso cavalleresco. Lasciata la Terra Santa nel 1291 con la perdita di San Giovanni d’Acri, i cavalieri si rifugiarono prima a Cipro, poi decisero di creare un proprio dominio territoriale. Nel 1306 il Maestro Folques de Villaret si accordò col pirata genovese Vignolo di Vignolo per conquistare Rodi e il Dodecanneso. La città fu presa il 15 agosto 1310, dopo che l’Imperatore bizantino aveva tentato di scacciare i cavalieri, al termine di un lungo assedio. Cominciava il dominio territoriale dei Cavalieri. I Cavalieri fondarono commende a Cos e Nisiros. Rodi fu divisa in castellanie e la rete di castelli divenne fitta.

Gli ospedalieri intervennero sull’urbanistica di Rodi riproducendo la propria organizzazione. Scissero la città in due insiemi, il collachion – cioè in pratica la zona monastica costeggiata dal  viale dei cavalieri – e il Borgo, popolato dai commercianti greci rodiesi, latini, ebrei. Il collachion era diviso da un muro dal Borgo, una recinzione monastica. Il collachion era dominato dal palazzo del gran maestro. Ogni parte – palazzo, collachion, borgo – aveva una cinta di mura e quindi vi erano tre cerchi che riproducevano la divisione della società.

I cavalieri fondarono un ospedale molto organizzato. Al centro della camerata per i degenti la cappella, unica fonte di luce perché Dio è la vera luce. Adottarono una politica di sviluppo proteggendo la popolazione locale e popolando un’isola quasi deserta, attraverso la concessione di feudi ed enfiteusi. La popolazione greca mantenne i propri diritti, anche religiosi, sebbene si insediò un vescovo latino. Lo stesso valeva per gli ebrei, almeno sino al 1502 quando Rodi non sfuggi all’ondata antiebraica che aveva attraversato l’Europa.

Nel 1350 l’Emirato Ottomano prese il sopravvento sugli altri emirati dell’Asia Minore e cominciò ad espandersi anche nei Balcani. La pressione su Rodi aumentò anche se la sconfitta turca contro Tamerlano (1402) permise un ventennio di tregua. Il 29 maggio 1453 Maometto II prese Costantinopoli e pose fine all’Impero Bizantino. I turchi tentarono di prendere Rodi nel 1480 ma l’isola resiste per quattro mesi costringendo i turchi alla ritirata. Nel 1516-1517 i turchi prendono Belgrado e completano la conquista dei Balcani. Rodi è ormai isolata e nel 1522 Solimano il Manda un potente esercito a conquistarla. I turchi erano 200.000 ma nonostante la sproporzione di forze ( cavalieri non raggiungevano i 7.000 uomini), la città cadde solo per tradimento da parte del cancelliere dell’ordine, Andrea d’Amaral che indicò ai turchi i punti deboli della difesa. L’assedio durò sei mesi, alla fine dei quali ai sopravvissuti fu concesso di abbandonare Rodi.

Il 2 gennaio 1523 cinquanta vele lasciavano Rodi che diventava così ottomana.

A. Demurger, I Cavalieri di Cristo, Milano 2002, pp. 247-263.

 

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