Quando a Modena c’erano i Romani

Quando a Modena c'erano i Romani
Quando a Modena c’erano i Romani

Quando a Modena c’erano i Romani (Edizioni Terra e Identità, euro 15). Uscita prevista dicembre 2013.

Chi ha fondato Modena? Chi abitava le nostre pianure e le nostre montagne prima dei Romani? Come si viveva all’epoca di Mutina? A questa e a molte altre domande vuole rispondere Quando a Modena c’erano i Romani, ultima fatica di Gabriele Sorrentino fresca di stampa per Edizioni terra e Identità. Il volume racconta la storia di Modena e del suo territorio dalle origini della dominazione romana sino all’invasione longobarda interrogando “le fonti disponibili, di carta e di pietra, al fine di restituirci un avvincente affresco delle vicende che hanno interessato la zona, attraverso i popoli che l’hanno abitata quali Etruschi, Celti e Liguri, la colonizzazione attuata dai Romani, lo sviluppo e le trasformazioni di età repubblicana ed imperiale per giungere alle soglie dell’alto medioevo” come si legge dalla prefazione dell’archeologo Augusto Gianferrari. Particolarità dell’opera, infatti, è proprio il voler costituire un compendio, quasi un manuale utile sia per tutti coloro che vogliono avvicinarsi per la prima volta all’argomento, sia per chi già lo conosce e desidera approfondirlo, anche grazie alla poderosa bibliografia che lo accompagna.
Incontreremo quindi gli enigmatici Etruschi, i veri fondatori della città, i primi a dare al Modenese un’organizzazione dotata di una programmazione “moderna”. Ci misureremo poi con i Celti, la cui calata portò alla crisi dell’Etruria Padana. Faremo la conoscenza dei Friniates la tribù ligure che abitò l’Appennino e il cui nome riecheggia nel toponimo Frignano. Popolazione per certi versi ancora più misteriosa, i Liguri, tanto che gli stessi Romani finivano per confonderli con i Celti, nonostante essi avessero caratteristiche sociali e culturali decisamente differenti. Conosceremo i consoli che infine sottomisero il Modenese dopo lunghe lotte proprio con i Celti e i Liguri sino alla fondazione di Mutina nel 183 a.C. ad opera del famoso Marco Emilio Lepido.
Assieme alle Legioni, ci inerpicheremo sugli impervi sentieri appenninici sino ai più protetti santuari liguri, come Pontercole e alle loro più munite piazzeforti, quei monti Ballista e Lete dove essi si trincerarono per l’ultima disperata difesa contro la furia romana.
Tutti questi popoli hanno lasciato una traccia indelebile non solo nella toponomastica ma anche nelle tradizioni del nostro territori vitali ancora oggi. I Romani inserirono poi questo territorio nel loro smisurato Impero e questo lo portò ad essere un crocevia importante di idee e progetti politici. Pensiamo solo alla Guerra di Modena che nel 43 a.C. vide fronteggiarsi proprio nei dintorni della città gente del calibro di Ottaviano e Antonio. Incontreremo ancora Cicerone, Plinio il Vecchio, ma anche San Geminiano – vescovo romano di Mutina – sino ai primi Re Longobardi.
Una storia lunga oltre cinque secoli narrata con rigore e verve narrativa alla quale l’autore, che è anche scrittore prolifico, ha dato spesso libero sfogo in un “modo di sentire e narrare la storia, vivo e coinvolgente, che contribuisce a farci avvertire i nostri predecessori quasi fossero nostri contemporanei” come conclude ancora la prefazione di Gianferrari.

Il volume è edito da Terra e Identità e ha il patrocinio di Mvtina Storia Viva l’Associazione che anima Mvtina Boica.

Per prenotazioni e informazioni contattare Associazione Terra e Identità: info@terraeidentita.it

Sommario 

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