Dopo la bellissima esperienza di Ravenna 2017 sono tornato sul luogo del delitto, cioè ho partecipato nuovamente con gli amici di POPHISTORY alla II conferenza dell’AIPH – Associazione Italiana di Public History che, quest’anno si intitolava “Metti la storia al lavoro” e si è tenuta a Pisa dall’11 al 15 giugno.
Ho potuto rimanere poco, da martedì 12 pomeriggio a mercoledì 13 ma nonostante la toccata e fuga è stata una bellissima esperienza.
Bellissima la prolusione di Andrea Giardina nella magica cornice della sala Azzurra della Scuola Normale.
Il panel (AIPH33) a cui ho partecipato è stato all’alba (le 8,30…) di mercoledì 13 giugno e si intitolava La Storia al tempo dei meme. Una sfida per la Public History tra potenzialità divulgative e rischi di semplificazione.
A partire dal coordinamento di Francesco Mantovani, il nostro panel era tutto targato PopHistory, in collaborazione con l’Istituto Ferruccio Parri. Il mio intervento si intitolava: É possibile raccontare Roma e il Medioevo attraverso i meme? Potenzialità e problematiche. Gli altri interventi sono stati di Matteo Di Legge, Battlefields of meme – La storia militare tra meme e rap battle, Igor Pizzirusso, Meme Frego? La semplificazione – non sempre ironica – dei grandi totalitarismi del Novecento, Iara Meloni, La Prima Repubblica non si scorda mai. Dal “socialismo gaudente” allo scandalo di Tangentopoli attraverso i meme.
Considerando l’orario, il pubblico è stato numeroso e partecipativo. Una bella soddisfazione.
Verso le 15,00 è stata poi la volta di uno Speednetworking sul tema giornalismo storico. Esperienza nuova, si tratta di una conversazione face to face con un partecipante al convegno che si è iscritto precedentemente. Io ho avuto quattro iscrizioni. E’ stato molto affascinante confrontarsi con quattro diverse sensibilità e percorsi sul tema del giornalismo e della narrativa storica.
Insomma. Una bellissima esperienza.
Gabriele.