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Gelo d’Estate

Dieci anni ed altri cinque
E ho camminato su un sentiero oscuro
Solo
Bramando il ricordo di una voce, la tua
Desiderando la memoria
Di giorni lontani
Quando mi sorridevi e io con te
E tutto era più semplice

Alberi e rovi
Come scheletri lignei
Mostri verdastri imprigionavano i ricordi
Solo
Mi svegliavo con brandelli di sogni
Le tue parole, le tue carezze
Lontane
Inaridita era la fonte delle mie lacrime

I ricordi della vita
Come stelle lontane di memoria
Fiammelle gelide su cieli di ossidiana
Gemme soffocate da rovi
Porte chiuse su stanze fredde e vuote
La voce era memoria
Lontana
E dominava il Dio Silenzio

Poi una luce è apparsa all’orizzonte
Raggio di sole che ha disciolto le tenebre
Liberando i ricordi dal sepolcro
Tu, non più immagine muta nel marmo
E sento viva una voce
Dolce e chiara, la tua
E ancora riesco a vedere i tuoi occhi
Mentre sorridi

E intorno a te si inchina il mare
E la salsedine ti avvolge
Con lo stesso sapore delle lacrime
Che sgorgano ubertose
Ancora, adesso
Riscopro, nuova, la nostalgia, la gioia
Grazie alla luce che mi ha guidato
Di nuovo, ancora, alla tua voce. 

Copyright © 2010 by Gabriele Sorrentino

Gelo d\’Estate, interpretazione di Tino Martinelli